L’Open Science o Scienza Aperta è la pratica attraverso la quale dati, prodotti e processi derivanti dalla ricerca scientifica vengono resi accessibili a tutti e riutilizzabili da tutti, a tutti i livelli della società. Con il termine “scienza” in questo caso si intende l’accezione più ampia, inclusiva di tutte le discipline accademiche.
Nelle sue raccomandazioni riguardanti l’adozione dell’Open Science, UNESCO definisce così l’Open Science: “si intende un costrutto inclusivo che combina attività e pratiche e rende la conoscenza scientifica aperta, più accessibile e utilizzabile da tutti. In questo modo possono aumentare e migliorare le collaborazioni scientifiche e la condivisione di informazioni, a beneficio della ricerca scientifica e della comunità. Essa comprende tutte le discipline scientifiche: le scienze di base, le scienze applicate, le scienze naturali e sociali e infine le scienze umane. L’Open Science rappresenta quindi un’importante occasione per migliorare la qualità della ricerca scientifica e rendere tale processo più trasparente, collaborativo e accessibile”.
l progetto FOSTER “Facilitate Open Science Training for European Research” fornisce un’ulteriore elaborazione della definizione: “La Scienza Aperta è un modo di fare scienza che permette a chiunque di collaborare e dare il proprio contributo, avendo a propria disposizione, in maniera aperta, i dati grezzi della ricerca, gli appunti di laboratorio e altri processi di ricerca in formati che ne facilitano il riutilizzo e la ridistribuzione nonché la riproducibilità della ricerca, dei dati e dei metodi su cui si fonda” (qui la fonte).
La complessità e le relazioni tra i vari componenti del paradigma dell’Open Science sono chiaramente illustrati sempre dal progetto FOSTER come segue (Figura 1).
L’Open Science incoraggia quindi la collaborazione, la trasparenza, il dialogo e lo scambio, tutte azioni che se combinate opportunamente hanno il potenziale di migliorare sensibilmente l’intero processo scientifico, la qualità dell’insegnamento e lo sviluppo delle moderne tecnologie della comunicazione. Imbrigliare il potenziale delle moderne tecnologie digitali è una delle possibili strade per accelerare il processo di scoperta, conoscenza, condivisione e innovazione cui l’Open Science, in ultima analisi, punta.
Al fine di praticare l’Open Science serve innovare alcuni aspetti che caratterizzano i processi della Ricerca Scientifica e questi cambiamenti devono riflettersi nell’innovazione dei meccanismi di valutazione dei risultati ottenuti, un cambiamento molto sentito a livello nazionale ed europeo e che ha portato recentemente alla formalizzazione di una proposta contenuta nell’Agreement on Reforming Research Assessment, pubblicato il 20 luglio 2022 da Coalition for Advancing Research Assessment (COARA).
Tra i cardini dell’Open Science c’è l’Open Access o Accesso Aperto che mira a semplificare l’accesso libero ai risultati della Ricerca soprattutto in termini di letteratura scientifica, di qualunque natura essa sia e a prescindere dalla piattaforma utilizzata dai ricercatori per pubblicare. Tra le principali attività in corso nell’ambito dell’Open Access c’è sicuramente uno sforzo atto ad aumentare e semplificare l’accessibilità alla letteratura scientifica perché tutt’oggi una buona parte di quanto pubblicato non è liberamente accessibile a chiunque, un obiettivo raggiungibile solo facendo evolvere le attuali regole vigenti. L’archivio istituzionale conforme alle politiche Open Access che fin dalla sua istituzione nel 2019 raccoglie la produzione scientifica letteraria dell’INAF e’ presente presso il sito OPENACCESS
Un altro cardine dell’Open Science sono gli Open Data o Dati Aperti che mirano alla libera, piena ed efficiente condivisione dei dati tramite le moderne tecnologie della comunicazione. Principale attore in INAF e’ il centro dati IA2, che gestisce i prinpali telescopi da terra e collabora attivamente dal 2001 con l’IVOA (International Virtual Observatory Alliance)
Lo stesso sforzo di apertura coinvolge anche il mondo del software creato e pubblicato dai ricercatori nell’ambito delle proprie attività, in questo ambito si parla di Open Source.
Le attività a supporto dell’adozione del paradigma dell’Open Science nell’INAF considerano gli otto pilastri individuati dalla Commissione europea all’interno dell’EOSC (European Open Science Cloud) Strategic Implementation Roadmap:
- FAIR data principles. La condivisione dei dati della ricerca deve rispettare i principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable and Re-usable), che significa che i dati 1) devono essere pubblicati in modo che chiunque li possa rintracciare grazie ai motori di ricerca disciplinari e generici più diffusi, 2) devono poter essere accessibili sia dalle persone sia dai software e per questo devono fare un largo uso degli identificativi persistenti ed essere accompagnati da un’estesa descrizione tramite l’uso di metadati, 3) devono essere interoperabili attraverso una codifica standard dei dati e tramite strumenti di accesso ai dati automatizzabili tramite l’uso di API (Application Programming Interface) e infine 4) devono poter essere riutilizzabili, combinati, condivisi, e replicabili anche in contesti diversi e anche a fini commerciali, quindi devono essere associati a licenze d’uso adatte.
- European Open Science Cloud (EOSC). EOSC raccoglie stakeholders, iniziative e infrastrutture istituzionali, nazionali ed europee di diverse discipline che permettono la collaborazione tra ricercatori. INGV partecipa direttamente alle attività di EOSC sia direttamente in qualità di membro dell’associazione, sia indirettamente partecipando alle attività di ICDI, l’Italian Computing and Data Infrastructure.
- New generation metrics. Accanto agli indicatori convenzionali (indicatori bibliometrici) per la valutazione della qualità e dell’impatto della ricerca devono esserne sviluppati di nuovi in grado di giudicare le pratiche Open Science.
- Future of scholarly communication. Le pubblicazioni scientifiche peer-reviewed dovrebbero essere liberamente accessibili e dovrebbe essere incoraggiata la condivisione delle differenti tipologie di risultati della ricerca.
- Rewards. Le pratiche della Scienza Aperta dovrebbero essere riconosciute nella valutazione delle carriere scientifiche.
- Research integrity & reproducibility of scientific results. Tutte le pratiche della ricerca dovrebbero rispettare gli standard di integrità della ricerca e i risultati dovrebbero essere riproducibili.
- Education and skills. Tutti gli scienziati in Europa dovrebbero avere le capacità e il supporto necessari per l’applicazione delle pratiche della Scienza Aperta.
- Citizen science. Questo concetto sottolinea l’importanza della scienza partecipativa cioè il contributo significativo che i cittadini dovrebbero avere nella ricerca.